La Maniera, con il suo linguaggio sofisticato ed ermetico destinato ad una élite di intellettuali non poteva conciliarsi con lo spirito della Controriforma.
L'arte doveva essere il libro per i fedeli incolti, doveva essere chiara e comprensibile. Per gli uomini della controriforma bisognava eliminare quel «furor» perfettamente espresso dalla pittura michelangiolesca
e sostituirlo con un più conveniente «decor» ciceroniano.
Il Concilio tridentino dettò i canoni artistici da seguire, fondato sulla chiarzza ed efficacia comunicativa finalizzato a suggestionare lo spettatore condizionandone emozioni e comportamenti.
Il Manierismo venne distrutto da due modi diversi di recepire la controriforma:
da una parte il ritorno al naturalismo, espresso dall'arte dei Carracci e, all'estremo opposto, quell'esasperazione del sentimentalismo comunemente definita come arte barocca.